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Sulla carta

Society & Culture


La produzione e la lettura dei libri in Italia sono in crisi.Nel 2017, di tutta la popolazione dai 6 anni in su, soltanto il 41% ha letto almeno 1 libro negli ultimi dodici mesi. Sono numeri in assoluto poco esaltanti ma lo diventano ancora di meno se raffrontati a quelli degli altri paesi e dei mercati concorrenti e riguardano ogni prodotto editoriale, quotidiani e settimanali inclusi.L’ISTAT parla chiaro: se nel 1998 si pubblicavano 100 libri, venti anni dopo, nel 2018, se ne pubblicano circa 140. Al contrario, se venti anni fa si stampavano 100 copie, oggi se ne stampano poco più di 50. Aumenta l’offerta, si rinnovano i metodi di fruizione grazie a Ebook, tablet e audiolibri ma la fetta di pubblico è sempre più misera.Un così basso indice di lettura, costituisce un problema per la crescita dell’editoria, del paese e sminuisce il tenore del dibattito politico e sociale. Secondo le indagini nel campo dell’educazione condotte dall’OCSE, l’Italia risulta essere il più indietro tra i paesi avanzati per le competenze che riguardano la comprensione dei testi e la lettura.Secondo gli editori, i fattori più rilevanti di ostacolo alla lettura sono rappresentati dal basso livello culturale della popolazione, dalla mancanza di politiche scolastiche che educhino alla lettura e dal minor tempo disponibile a causa della fruizione continua di contenuti digitali.