Mieli: il tribunale della storia è in seduta permanente

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Un libro tira l'altro

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Viviamo in un tempo in cui ovunque si sente il bisogno di rileggere la storia sulla base della sensibilità e dei valori di oggi, dando spesso vita a cancellazioni, riscritture e censure – spiega Paolo Mieli nel suo libro "Il tribunale della storia. Processo alle falsificazioni" (Rizzoli, 304 p., € 18,00). Le sentenze del tribunale della storia non sono mai definitive, perché emergono in continuazione nuovi elementi che la rimettono in discussione, ma in Italia c'è un po' la tendenza ad usare il passato come arma propria e impropria per le battaglie del presente. RECENSIONI "Il milite ignoto. Alle radici dell'identità italiana" a cura di Silvio Bolognini(Mimesis, 232 p., € 22,00) "Milite ignoto" a cura di Barbara Bracco e Marco Pizzo(Gangemi, 176 p., € 28,00) "Nascita e avvento del Fascismo" di Angelo Tasca(Neri Pozza, 496 p., € 28,00) "Dal milite ignoto alla Marcia su Roma" di Enrico Folisi(Gaspari, 96 p., € 14,50) "Luigi Einaudi e la politica" a cura di Alberto Giordano(Ibl Libri, 156 p., € 12,00) IL CONFETTINO "Ossaspasso" di Janet e Allan Ahlberg(Camelozampa, 36 p., € 16,00