INNO DELLA RESISTENZA 1946/2021

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Ermetismo Magico Alchemico

Religion & Spirituality


LA CANZONE DEL PIAVEIl Piave mormorava calmo e placido al passaggio dei primi fanti il ventiquattro maggio;l'esercito marciava per raggiunger la frontieraper far contro il nemico una barriera!Muti passaron quella notte i fanti,tacere bisognava e andare avanti.S'udiva intanto dalle amate spondesommesso e lieve il tripudiar de l'onde.Era un presagio dolce e lusinghiero.il Piave mormorò: "Non passa lo straniero!"... Ma in una notte triste si parlò di tradimentoe il Piave udiva l'ira e lo sgomento....Ahi, quanta gente ha visto venir giù, lasciare il tetto,per l'onta consumata a Caporetto.Profughi ovunque dai lontani monti,venivano a gremir tutti i ponti.S'udiva allor dalle violate spondesommesso e triste il mormorio de l'onde.Come un singhiozzo in quell'autunno neroil Piave mormorò: "Ritorna lo straniero!"E ritornò il nemico per l'orgoglio e per la famevoleva sfogar tutte le sue brame,vedeva il piano aprico di lassù: voleva ancorasfamarsi e tripudiare come allora!No, disse il Piave, no, dissero i fanti,mai più il nemico faccia un passo avanti!Si vide il Piave rigonfiar le spondee come i fanti combattevan l'onde.Rosso del sangue del nemico altero,il Piave comandò: "Indietro va', straniero!"Indietreggiò il nemico fino a Trieste fino a Trentoe la Vittoria sciolse l'ali al vento!Fu sacro il patto antico, tra le schiere furon vistirisorgere Oberdan, Sauro e Battisti!Infranse alfin l'italico valorele forche e l'armi dell'Impiccatore!Sicure l'Alpi, libere le sponde,e tacque il Piave, si placaron l'onde.Sul patrio suol vinti i torvi Imperi,la Pace non trovò né oppressi, né stranieri!(Inno dal 1946 al 1947)